Dario Galimberti

Le volte celesti


Le volte celesti

Vita avventurosa di Francesco Borromini narrata da sé medesimo

Casa editrice Luigi Orlotti (24.10.2025)

Nel silenzio di una stanza romana, nell’estate del 1667, un uomo logorato dalle ferite e dai ricordi affida al suo giovane discepolo ciò che resta della propria voce. È Francesco Borromini, genio dell’architettura barocca, che nelle sue ultime ore decide di narrare la propria esistenza ripercorrendola dall’inizio: la giovinezza a Bissone, l’abbandono del paese natio per inseguire la fiamma dell’architettura, i primi lavori a Milano e poi la travolgente chiamata di Roma.
Il romanzo ci trasporta nel cuore pulsante del Seicento, tra i cantieri polverosi e i palazzi splendenti della Città eterna, teatro di una vicenda umana e artistica in cui l’ambizione si scontra con l’invidia, con i giochi di potere e, non da ultimo, con la presenza ingombrante di Bernini. Nei cantieri di San Carlo alle Quattro Fontane e di Sant’Ivo alla Sapienza, Borromini traduce in architetture sinuose il suo sogno di curve infinite, di spazi che respirano, di geometrie che sembrano abbracciare il cielo. Dietro l’audacia delle invenzioni, però, si cela un uomo inquieto, consapevole che il tempo dei riconoscimenti è sempre rimandato, e che la gloria spesso si accompagna alla solitudine.
Scritto da un architetto che è anche un abile romanziere, Le volte celesti è prima di tutto una dichiarazione d’amore per l’architettura; e forse anche noi lettori, guardando le cupole di Roma che si alzano sullo sfondo del cielo, penseremo di trovarci al cospetto di un uomo che ha saputo trasformare il dolore in bellezza, lasciandoci in eredità un sogno scolpito nella pietra.


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Grono 2020

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